Progetti ambientali

Perché Favini ha scelto di operare in Madagascar
I problemi ambientali del Madagascar, quarta isola per grandezza al mondo, situata nell’Oceano Indiano a sud est delle coste africane, sono evidenti.La foresta pluviale del Paese è stata quasi interamente distrutta a causa di diversi fattori: agricoltura intensiva (in particolare quella del caffè, che è in aumento e che è fonte di guadagni); abitudine degli abitanti ad utilizzare come combustibile il carbone ricavato dal legno degli alberi tagliati; allevamento dei bovini, fortemente aumentato dalla sua introduzione nel Paese oltre 1000 anni fa.

Come se non bastasse, la popolazione del Paese (oltre 22,5 milioni di persone) è in costante crescita (al tasso del 2,9%), mentre il reddito pro capite resta uno dei più bassi al mondo: il 90% della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno.
Nonostante il governo locale abbia sottoscritto molti degli accordi internazionali per proteggere l'ambiente, l'attuazione di quegli stessi accordi risulta spesso molto difficile. Per tutti questi motivi Favini ha deciso di intervenire proprio in Madagascar, nel tentativo di ripristinare parte della foresta andata distrutta.
In cosa consiste il progetto Voiala
Voiala è un progetto a lungo termine iniziato nel 2009, con valenze ambientali, economiche e sociali. Consiste da un lato nel rimboschimento di una parte della foresta andata distrutta in Madagascar, dall'altro nella sensibilizzazione e formazione degli abitanti del villaggio di Sahavondronina, coltivatori di mais e arachidi, affinché migliorino il loro modo di fare agricoltura.Il luogo, infatti, è stato scelto perché le colline vicino al villaggio hanno subito una forte deforestazione e perché prima dell'intervento promosso da Favini i campi attorno al villaggio erano diventati sterili.
Il progetto punta inoltre a tutelare i 2.000 ettari di foresta vergine ancora intatti adiacenti al villaggio e a incentivare forme di ecoturismo nell'area. Quest'anno è stato dato nuovo impulso al progetto prevedendo per i prossimi quattro anni 2017-2020 finanziamenti a supporto delle comunità locali.

La nuova foresta che avanza
Il piano di rimboschimento prevede che gli abitanti del villaggio siano impegnati nella pulitura del terreno dalle erbe infestanti, nella fertilizzazione del suolo con il concime, nella piantumazione vera e propria delle specie locali da reintrodurre.
Le specie piantumate
DALBERGIA BARONII(Family: Fabaceaes)
Legno duro e pesante, di color marrone scuro, resistente alla termiti e ai funghi. Viene usato per la fabbricazione di mobili e tornitura.
PHYLLARTHRON ARTICULATUM
(Family: Bignoniaceae)
Questo albero cresce fino a 20-25 metri e produce dei frutti gialli che, una volta seccati, diventano marroni ed hanno la consistenza e il sapore di banane secche.
CANARIUM MADAGASCARIENSIS
(Family: Burséracéeses)
Cresce fino a 40-50 metri, ha un ruolo importante nell’arricchire il suolo degradato. Il legno è usato per la costruzione di piroghe e i semi prodotti sono commestibili, mentre la resina dalla corteccia ha un odore caratteristico.
ACACIA MANGIUM
Raggiunge un’altezza di 30 metri e grazie ad una crescita rapida e alla sua capacità di fissare l'azoto atmosferico è adatto a crescere su un suolo spoglio e povero di azoto.
ALBIZIA GUMMIFERA
Legno di media consistenza, molto resistente e che non si deforma. Si lavora facilmente ma non è resistente alle termiti e all'acqua. É utile come legname generico ed è usato per fare alveari, abbeveratoi e barche.
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